Non si finisce mai di sudare.

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Gli approcci al mondo dello sport sono tanti quante le persone che esistono a questo mondo. Talvolta è possibile trovare un filo conduttore in queste storie di amore-odio e analizzarlo può aiutare a capire anche le proprie reazioni.

Preferisco suddividere la questione in tre categorie:

-chi non ha mai avuto contatti con lo sport (esattamente quei soggetti che odiavano l’ora di educazione fisica a scuola, ne esistono più di quanti crediate),

-chi li avuti anche per molto tempo, ma per una “scusa” o per un’altra ha smesso,

-i tipi sportivi.

La probabilità che una di queste categorie smetta di allenarsi e diventi il migliore amico del divano è uguale per tutti.

Partiamo dal primo caso, cioè da chi non ha mai avuto un buon rapporto con lo sport, perché si è sempre rifiutato di farlo. La colpa sicuramente sta nei genitori,che hanno ritenuto non importante apportare l’educazione sportiva nelle giornate dei propri figli. Purtroppo in questo caso l’approccio con gli allenamenti inizia spesso sotto consiglio del medico o perché il soggetto interessato si accorge che non riesce neanche a fare un piano di scale senza avere un infarto.

Attenzione, però, al ritenere che sia una prerogativa delle persone grasse il non praticare sport. Esistono persone apparentemente magre, che vengono definite “skinny fat”, sono quelle creature che vestite sembrano delle dee della magrezza, belle filiformi, tolti i vestiti sono inguardabili. Per me non esiste nulla di più brutto di una donna con gambe magrissime, pancetta e sedere piatto/piccolo/floscio.

Per questo si dice che le ragazze magre sono belle vestite, le ragazze fit stanno bene nude (stesso discorso vale per i ragazzi).

Se si ha una corporatura robusta e non si è mai stati in palestra, iniziare è difficile e i risultati non si vedono nell’immediato.

La mancanza di fiato, il corpo sofferente, le abitudini alimentari scorrette tendono a far sembrare l’allenamento più una seduta di tortura che un momento piacevole da dedicare a se stessi. Questo discorso vale anche per le skinny fat definite in precedenza.

Per chi ha avuto un passato da sportivo o diventa sportivo in determinate stagioni (eh no, di solito non in inverno), la strada è un po’ più semplice in virtù del fatto che l’iter della sofferenza è stato già percorso in diverse occasioni e si sa che prima o poi il piacere, le endorfine, i risultati inizieranno a farsi vedere.

E poi ci sono gli sportivi. Questa parte leggetela tenendo a mente le altre due categorie, perché definisce le abitudini, il “modus operandi” di una persona allenata e di ottima salute. Tenendo conto che in qualsiasi momento si può iniziare a condurre una vita sedentaria e sprecare anni e anni di vita salubre a favore di una soddisfazione mentale immediata e quindi di un benessere non duraturo.

Appurato che iniziare non è facile per nessuno, è altrettanto opportuno sottolineare che nello sport come nella vita in generale deve valere la regola della giusta misura. Allenarsi 2 volte al giorno tutti i giorni è nocivo come non allenarsi per niente, specialmente se non è il tuo lavoro e non hai intenzione di partecipare alle Olimpiadi.

Chi si allena da tempo sa che il corpo ha bisogno di 2 o 3 giorni alla settimana per rigenerarsi. Inoltre ci sono degli allenamenti più consoni alla natura e al carattere di una persona piuttosto che a un’altra. Per esempio la trainer Ewa che noi adoriamo, corre raramente perché dopo la corsa sente un particolare fastidio alle ginocchia.

Nel mio caso ci sono delle attività che ho più facilità a svolgere mentre per eseguire determinati allenamenti devo fare una preparazione fisica adeguata. Mi alleno di solito 4 volte la settimana cercando di fare due volte un allenamento cardio, che aumenta i battiti cardiaci e stimola il metabolismo e due volte allenamenti funzionali a corpo libero, per affinare e delineare i muscoli. Poiché tendo ad avere la fascia muscolare delle gambe piuttosto sviluppata, delle volte preferisco andare a correre per 40 mnt a ritmo medio-basso, per cercare di sfinare il muscolo.

Ecco, se non ho fatto un adeguato allenamento la settimana precedente e ho mangiato male nei giorni precedenti la corsa, mi ritrovo ad avere dei seri problemi a correre per più di 15 minuti. Ci sono persone invece che anche con poco allenamento riescono a correre molto più di me (le sfido invece a fare un allenamento cardio come lo faccio io 😉 ).

La differenza tra me che mi alleno con costanza e non ho voglia di mollare e chi si allena qualche volta, raggiunge il proprio obiettivo di breve termine e poi rinuncia, sta nella costanza e nell’assoluta certezza che fino a quando non starò in una casa di riposo per anziani, un giorno sì e uno no, io lascerò perdere qualsiasi cosa e anche stanca morta o depressa, mi metterò la mia tuta preferita e inizierò ad allenarmi.

Perché so che il fine ultimo è stare bene e vivere sana . Anche perché ho provato una vita diversa e stavo perennemente male. E non è una questione di essere magri, non ha senso essere degli stecchini se poi la salute e le condizioni fisiche sono pietose. Non vi è nulla di virtuoso nelle diete. Ti impari a non mangiare per un po’, poi lo stomaco si restringe e ti godi le gambe scheletriche che al massimo ti possono portare a fare due passi sotto casa.

Quando guardo le persone che corrono abitualmente o che fanno sport, vedo in loro un amore per la vita e il benessere.

Non è questione di riuscire a correre maratone o battere i marines ai piegamenti, basta anche solo andare a passeggiare ogni giorno per 30 minuti per stare meglio. Riassaporare i cibi freschi, non soffocati da soffritti e pastelle di dubbia provenienza.

E adesso alzati dal computer, metti un paio di scarpe da ginnastica e muoviti. Quando avrai finito e il tuo corpo sarà inondato dalle endorfine potrai ringraziarti.

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