È FATTA. Sei andata a correre, hai fatto un video di ginnastica, sei andata in palestra. Sull’onda dell’entusiasmo ci sei andata tutta la settimana. Hai mangiato salutare, attenta alle calorie. E poi niente. Ti hanno invitata al mare, in montagna, in campagna. Ti hanno offerto salsiccia, pizza fatta in casa, pasta con le sarde (l’unica cosa che hai rifiutato), tre babà, un gelato con la panna e la torta della nonna. Il giorno dopo piove, quindi niente corsa. Hai i vestiti della palestra bagnati in lavatrice, quindi niente palestra. Sei tornata a casa e hai pianto. Perché hai faticato per nulla, perché ti sei ingrassata due chili in una sera, perché “ora come faccio devo ricominciare da capo e NON MI VA”. Hai perso la motivazione. A Roma si dice “tardi è per chi muore”. Quindi niente, archiviata la mangiata sfondafegato, riprendi dove hai interrotto. Indossa le scarpe da ginnastica, accendi il video del training e vai in palestra. La sera mangia una bella insalata disintossicante. La motivazione è così. La devi coltivare, la devi cercare continuamente. Se no la perdi. Ti scoraggi per ogni stupidaggine, ti fissi a chiedere se puoi mangiare una banana in più e poi finisci a sfondarti di panini alla mortadella. Non ti fissare, non ti spaventare. Capita a tutti di cadere e di mollare. L’importante è sapere che niente è per sempre: nè la motivazione nè la demotivazione. Anche la pigrizia deve essere coltivata, e allora perché scegliere di alimentare proprio lei? È una triste storia d’amore e d’odio, ma è un po’ come l’amore vero: se vuoi invecchiarci insieme, alla motivazione, la devi far sentire amata. Proprio quando non ti va, vai a correre. Quando non ti va accendi il video e fai cinque minuti, deciderai dopo se farlo tutto. Cercala, non se ne è andata, è dentro di te. Insieme a quella ragazza fighissima con gli addominali scolpiti che si nasconde sotto la ciccia.
LA MOTIVAZIONE VA COLTIVATA! NON LASCIARLA APPASSIRE.
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