Diete fallite & picchi glicemici, trovato il colpevole

pane di segaleSiete sempre a dieta. A colazione solo un caffettino zuccherato, a merenda due cracker a pranzo 80 grammi di pasta, poi giusto un pezzetto di pizza, un pasticcino mignon per il compleanno della collega e una bella cena sostanziosa per riequilibrare le vitamine. Eppure non riuscite a dimagrire, neanche un etto. E qualche etto lo avete pure preso.

Bene, oltre ad aver praticamente ucciso il vostro metabolismo (la colazione sostanziosa è alla base di tutto, nonostante il negazionismo di molti), vi siete autogenerati innumerevoli picchi glicemici.

Cosa sono i picchi glicemici e cos’è la glicemia?

La glicemia non è altro che il livello di zuccheri nel sangue, che varia nei diversi momenti della giornata e a seconda di quello che mangiamo. 
I valori glicemici a digiuno si attestano normalmente intorno a 60-75 mg/dl mentre dopo un’ora e mezza dal pasto salgono a 130-150 mg/dl. Un livello troppo alto o troppo basso di glicemia crea squilibri nella concentrazione e nell’attività cerebrale in generale. Inoltre il nostro corpo combatte immediatamente questo squilibrio di zuccheri mandando in circolo massicce dosi di insulina, per riequilibrare la situazione. Avere un picco glicemico significa quindi avere un livello elevatissimo di glicemia nel sangue e di conseguenza, un altissimo livello d’insulina.

All’inizio vi sentirete euforici, sazi, forti, energici. Finché non entrerà in circolo l’insulina.

Questa “botta” insulinica fa calare velocemente i livelli di glicemia, portandoli sotto il livello in cui erano prima del pasto, con conseguente risveglio della fame (ipoglicemia reattiva) e forte sonnolenza.

Per questo è importante assumere cibi con basso indice glicemico! Non importa ridurre le quantità se poi dovete mangiare ogni venti minuti per rimanere svegli e attivi.

Preferite il pane integrale, rifiutate pizza e pane bianco, lo stesso vale per il riso. Zuccherate col fruttosio, evitando lo zucchero bianco.

Nonostante il loro apporto calorico maggiore, i prodotti integrali vi faranno comunque sentire più sazi più a lungo. Resistendo alla tentazione del gelato potrete ottenere molto di più della momentanea a soddisfazione di un picco glicemico.

 

 

 

 

 

 

4 pensieri su “Diete fallite & picchi glicemici, trovato il colpevole

  1. Anna

    Articolo interessantissimo. A questo proposito, mi hanno detto che l’unica cosa che si dovrebbe veramente considerare nell’ottica di un dimagrimento è l’indice glicemico basso dei cibi, “attivatore” di insulina, ormone che influisce sull’accumulo di grasso – piuttosto che su calorie, cottura e tutto il resto. Correggetemi se sbaglio, ma allora quali sarebbero i cibi da prediligere, con indice glicemico basso? Oltre a cereali integrali intendo, perché so che anche alcuni tipi di verdure e frutta avendo un alto i.g. sarebbero dunque da evitare, secondo questo discorso. Grazie.

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    1. michiamomarysia Autore articolo

      Gli alimenti a basso indice glicemico sono da prediligere 🙂 che non significa assolutamente che gli altri vadano eliminati. Nel caso della frutta ad esempio quella zuccherina ha sicuramente un indice glicemico maggiore, ma i suoi valori nutrizionali sono più importanti dell’indice glicemico quindi non va considerata in questo meccanismo

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